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Epistemologia d’un riverbero, forse.

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Il sole sempre guardò benigno la terra e le sue messi...

Le tirò un gran pacca sulla chiappa destra aggiungendo un sonoro:
- Bella strappona! -
e l'eco si sparse tra i portici e rimbalzò qua e là tra le facciate dei palazzi, talvolta entrando da una finestra aperta e scivolando poi sulle scale dalla fessura di una vecchia porta, talvolta sui portoni, sui balconi e sulle saracinesche abbassate di una domenica pomeriggio persa nel mare dei giorni qualunque di una qualsiasi città.
Ma l'eco, un po' stanca, non si fermò ai sorrisetti vicini di chi la sentì e nemmeno alle lacrime di una puttana in periferia, non si fermò ai magazzini chiusi di una grande multinazionale del tabacco e nemmeno si disperse nel grande campo di mais vicino al fiume; a volte succede che un evento riduca tantissimo la sua risonanza pur di rimanere intatto nella sua sostanza e così fu per quell'eco in quella data circostanza, in quell'ora precisa tra la precessione astrale degli assi, ridusse cioè il suo riverbero fino a divenire una piccola vibrazione quasi impercettibile in tutto questo simulato silenzio che è la vita.
E ridotta, rimpicciolita, conservò intatto quel suo messaggio e aumentò la sua velocità e con essa il suo raggio d'azione e in virtù della legge che tanto governa, aumentò la sua energia che risultò essere uguale alla sua massa moltiplicata per l'accelerazione alla seconda potenza.
In virtù d'un altro fatto ecumenico, ovvero che nessuna energia è sprecata o spenta nell'universo fisico, trasformò la sua essenza e con tali simili forze a giovarle causa, non poté che vincere la grande corsa che caratterizza ogni aspetto tangibile del nostro essere: continuare ed evolvere.
La precisione chirurgica del caso non cadde mai vana dall'inizio dei secoli né mai lo farà, d'altro canto non ci è dato di continuare a postulare regole per poi cambiarle o ignorarle quando ci torna comodo, fermo restando che (cito) la chiamano [fisica], prende in giro se stessa e non sa nemmeno come (fine citazione) quindi, amico lettore, da Marzo a Febbraio sarà sempre vera una regola e una soltanto:
Tutto ciò che fai riecheggia per sempre e l'universo sorride solo quando ne ha davvero voglia (o magari quando si sente un sonoro -Bella strappona!- che sorvola le lacrime più amare sulle città degli uomini) o quando finalmente materializza un arto proprio lì dove serve, provare per credere.

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